L’analisi di bilancio del settore alimentare e il prossimo Cibus

L’obiettivo del Governo per il settore alimentare

Finito Expo 2015, il Governo ha posto come obiettivo al settore alimentare un aumento delle esportazioni che, nei prossimi cinque anni, faccia guadagnare all’Italia cinquanta miliardi di euro. Già nel 2015 c’è stato una crescita dell’8% che ha fatto raggiungere 36,9 miliardi. La prossima fiera Cibus, che si terrà a maggio a Parma, potrebbe essere una buona occasione per verificare la tendenza delle esportazioni nel 2016 e negli anni a seguire nei mercati europei, americani, asiatici, iraniani e argentini, visto che è prevista la partecipazione di diversi buyer da ogni parte del mondo.

 

La ricerca sul successo del settore

Il settore alimentare è fra i migliori manifatturieri, con 133 miliardi di fatturato e il coinvolgimento di 58mila imprese. Secondo uno studio dell’Università Cattolica, sfociato poi in un libro, questo successo è dato da nuovi processi di produzione, dalla proposta di nuovi prodotti, dalla valorizzazione della tradizione e dall’osservazione dei mercati esteri.

Per la ricerca, allo studio del settore alimentare è stato dato un taglio economico-aziendale, con l’analisi di bilancio di 448 aziende.

L’analisi di bilancio costituisce la prima fase della ricerca ed è stata fatta sulle imprese dal 2007 al 2013. Gli elementi su cui l’analisi si è concentrata di più sono:

  • Ricavi.
  • EBITDA/Vendite (margine lordo).
  • ROA (return on assets).
  • Posizione finanziaria netta.
  • Mezzi propri o di terzi.
  • Liquidità primaria.

Durante la seconda fase, a 120 imprese, considerate le più competitive e maggiormente rappresentative dei vari comparti, è stato mandato un questionario

 

L’opinione degli autori

Secondo il direttore del CERSI (Centro di ricerca per lo Sviluppo imprenditoriale), l’internazionalizzazione è una caratteristica determinante delle aziende di successo, che si sta ampliano ai mercati statunitensi, canadesi e asiatici. Altrettanto importante è la continua spinta all’innovazione, sia nei prodotti che nelle loro confezioni: le imprese lanciano in media tre o quattro nuovi prodotti l’anno, cercando di unire alla novità la tradizione, soprattutto da parte delle aziende familiari.

 

Gli addetti ai lavori

Il Presidente di Federalimentare sembra ottimista sul raggiungimento dei 20 miliardi entro il 2020, vista la buona salute del settore alimentare. Dalle ricerche di un ex rettore dell’Università Cattolica, passando per Expo 2015 a Cibus 2016 si è creato un percorso di continuità che ha visto la partecipazione e il coinvolgimento di aziende, imprenditori, buyer, investitori, fornitori e distributori. L’evento di maggio si prospetta come un’altra occasione di affari e diffusione dell’eccellenza e delle competenze italiane nel settore agroalimentare.

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