Winett: cosa pensa il mondo del vino italiano?

Tutto esaurito per l’innovativa formula che “vende compratori ai venditori”. E la manifestazione diventa “termometro” per conoscere cosa il mondo si aspetta dal vino italiano.

In Asia? Il vino italiano è ricercato perché offre grande diversità di terreni, climi e varietà di uva, che permettono di trovare il vino adatto per ogni consumatore. In Canada sono la storicità e la fama a richiamare l’attenzione, negli Stati Uniti l’italianità conquista.

Per tutti, comunque, il vino italiano oggi deve presentare anche un equilibrato rapporto qualità – prezzo, esprimere il territorio da cui viene ma i produttori italiani devono anche essere disposti ad “ascoltare” i suggerimenti dei partner.

E’ quando emerge dal sondaggio lanciato da Winett – Taste & Trade, innovativo evento che propone in tre giorni l’incontro tra buyers di tutto il mondo e aziende vinicole italiane.

La manifestazione, che si terrà dal 2 al 4 novembre presso il Westin Europa & Regina a Venezia, vedrà tre giornate tematiche. Il 2 novembre sarà dedicato all’Europa, il 3 alle Americhe, il 4 all’Asia. E’ proprio quest’ultima area ad aver riscosso il maggior successo, a dimostrazione che le aziende si stanno sempre più orientate ad Oriente numeri su export in oriente.

Grazie all’intuizione di Marco Giol, ideatore dell’evento, di proporre “fatti, non parole”, anche in tempi di crisi, l’evento ha registrato il tutto esaurito da entrambe le parti. Ben 200 buyers hanno infatti chiesto di poter partecipare alla manifestazione ma solo 30 di questi sono stati scelti.

Quanto alle aziende italiane, non mancano le sorprese. La Sicilia si dimostra infatti la regione più dinamica. Anche grazie ad un massiccio intervento di sostegno apportato dall’Istituto Regionale della Vite e del Vino (IRVV) e fortemente voluto dal suo direttore Dario Cartabellotta.

Saranno ben 21 le aziende che verranno dall’isola e non si tratterà solo di cantine grandi e blasonate ma anche di imprese di piccole dimensioni, a dimostrazione di un dinamismo che ha permesso in questi anni di creare un vero “fenomeno” Sicilia. Tra i partecipanti ci sarà anche, l’azienda del noto cantante britannico Mick Hucknall.

Nel primo sondaggio Winett, a cui ne seguiranno altri, accanto alle motivazioni che portano gli importatori a scegliere il vino italiano vi sono altri dati interessanti. Ad esempio la sempre maggiore attenzione verso nuove regioni. Se Toscana, Veneto e Piemonte rappresentano i grandi classici, oggi gli importatori cercano anche le Marche, la Puglia, il Friuli Venezia Giulia o la Campania.

Alcuni importatori ricercano vini piacevoli e bevibili come il Prosecco o il Pinot Grigio, ma vi è anche il ritorno del Lambrusco, richiesto dall’ Asia agli Stati Uniti. In altri casi vi è una riscoperta di vini importanti e strutturati di denominazioni meno note come il Vino Nobile di Montepulciano o il Fiano d’Avellino.

E tra le novità di questa edizione vi è la partecipazione di importatori di Spagna e Portogallo, paesi tradizionalmente produttori di vino, interessati allo stile italiano e ad incrementare la gamma dei vini da offrire nei loro mercati.

Non mancano infine le curiosità, che vengono principalmente dai canali commerciali: nelle Filippine ha un peso crescente il mercato dei collezionisti, ovvero i grandi conoscitori disposti a spendere più di 50 euro per una bottiglia. In Spagna, invece, una potenza è Vinoselección (€ 20.000.000,00) che offre un canale di vendita diretta, riservato ai membri del club legato alla società. Qui la vendita avviene principalmente door to door ed anche on line a dimostrazione che le nuove tecnologie rappresentano il futuro anche per il mondo del vino.

Il sondaggio di Winett rappresenta il primo passo di un nuovo percorso, che porterà la società ad offrire una consulenza a 360 gradi non solo dal punto di vista commerciale, offrendo due eventi al’anno dedicati all’incontro domanda e offerta tra compratori di tutto il mondo e aziende vinicole italiane. Le prossime date saranno verso fine febbraio, primi di marzo e fine ottobre. La consulenza riguarderà anche la strategia, grazie ad un servizio che preparerà le aziende a presentarsi nel migliore dei modi, e l’osservatorio economico, per conoscere le nuove tendenze.

Giunta alla X edizione, la manifestazione, che nel passato si è avvalsa anche del patrocinio e sostegno del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e di Buonitalia, svilupperà quest’anno il “gemellaggio” con Gourmet’s International di Helmuth Köcher, organizzatore del Merano WineFestival (MWF), la vetrina più prestigiosa del vino italiano in programma dal 5 all’8 di novembre.

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